Nel mondo continuano a persistere atteggiamenti e comportamenti che coincidono con l’indifferenza o talvolta giustificano una presunta disattenzione, intesa come evento marginale, rispetto alla tutela di beni naturali e artistici, che rendono preziosa e unica la storia di questo pianeta.
Se da un lato la distruzione di opere d’arte attiene alla cancellazione di un’opera dell’ingegno di un altro uomo, nella devastazione della natura, si rivela la spregevole essenza dell’umanità nei confronti di un bene irriproducibile, impossibile da sostituire e da immaginare.
Così come dobbiamo al clima e all’ambiente la nostra massima attenzione in un atteggiamento di “scambio” per il benessere collettivo, la stessa considerazione va riservata nei confronti di quei beni comuni che segnano e coltivano la memoria del pianeta, la sua mutabilità, la sua creazione e in questo caso anche la cultura dell’uomo.
La distruzione dell’area archeologica e naturale della gola di Juukan in Australia è una perdita per tutta l’umanità, una sconfitta per la nostra conoscenza e la nostra memoria.