Il normale e “tragico” racconto di un turno alla posta immotivato
Dunque ricapitolando.
Mi trovo alla posta per un avviso di giacenza. Ovviamente il numero di turno che mi tocca è il 17.
Aspetto già da 45 minuti. L’impiegato è di una lentezza clamorosa, tra una chiacchierata e l’altra mi innervosisce e l’utenza in fila di certo non aiuta.
Finalmente tocca a me.
Mi da una busta e mi dice: “Serit!! Sono tasse. (con un ghigno)”
Io taccio.
Arrivo in macchina agitato, apro la raccomandata e scopro che si tratta di un avviso che mi informa della giacenza di un altro pacco presso l’agenzia delle entrate.
-.- (Meglio non saprei descrivere la mia faccia)
Ora dico io: ma è normale tutto ciò?
Mi mandano una raccomandata. La mettono in giacenza perché il postino da me non ha l’abitudine di citofonare e poi nella raccomandata scopro che si tratta di un altro avviso di giacenza!
Ma ite a fare ‘nto culu.