Il tam tam del partito della nazione e la voglia di distinguere le storie
Sono ormai due anni che i media concentrano i loro messaggi per indirizzarci lungo la visione del “partito della nazione”. Un unico partito di centro(!?), contenitore di qualsiasi ideologia. Ah no, questo non si può dire, le ideologie sono morte (bah). Contenitore dicevamo, forse unico termine corretto per definire questo spazio dove nessuno apporta qualcosa se non se stesso.
La Sicilia, come sempre, assume il ruolo di precursore delle iniziative imbarazzanti, un laboratorio, come spesso è indicato, di pastrocchi che poi alla lunga si rivelano proprio schifezze.
Le cose giuste vanno dette.
Io sinceramente da questo contenitore della nazione voglio smarcarmi, non ci sto per niente, anzi “manc po’ cazz”! Lasciando perdere le banalità del tipo “chi era contro chi”, sinceramente non me la sento di cedere alla convinzione che questo paese, questa Regione, abbiano bisogno di un partito dove al posto delle idee si sommano esclusivamente delle facce.
Sono ancora convinto che le differenze, per quanto esigue, contino. E in questa terra conta ancora sapere di essere differente nelle scelte, nelle amicizie e nelle esperienze.
Io voglio essere valore, voi dovete essere valore. Anche nella diversità.
Non ci sto ad essere sommato per raggiungere un risultato. Voglio essere riconosciuto ed identificato per quello che sono.
E così vorrei che fossero anche le storie delle persone che scelgono di appartenere a qualcosa, che sia esso un gruppo di amici o che sia un partito.
“Io voglio essere valore…” Ebbene si.. oggi conosciamo il prezzo di tutto e il volere di niente…