Chi è Zaira? Seconda parte

Mostri: Un profilo mutante (3a puntata)

Un profilo mutanteSe già non fosse abbastanza assurdo che un uomo si spacci per una donna, intraprenda relazioni virtuali, non volute con degli sconosciuti, ancor più incredibile è stato il mutevole profilo personale della stessa Zaira.
Talvolta mutevole persino con gli stessi interlocutori!

Decidevo infatti di creare delle storie diverse e di far nascere una Zaira dissimile con ognuno dei pretendenti. Ciascuno di loro dunque parlerà con una donna discrepante, seppur con lo stesso alias.

All’inizio in realtà fu assai complicato dover ricordare i dettagli di una storia, di una persona, rispetto ad un’altra, mi scrivevano in centinaia. Poco dopo invece, scoprii questa tendenza comune di non soffermarsi sui dettagli. Da quel momento tutto scorse velocemente e mi dedicai ad ognuno di loro in modo assai sbrigativo.

Il mutamento mi rese tutto più semplice e avevo la speranza che mi scoprissero. Costruivo storie di Zaira palesemente false in modo da indurre lo scrivente sedutorre a deduzioni facili. Non ci poteva essere una Zaira col marito in carcere e contemporaneamente vedova e poi ancora single da una vita.

Eppure, tutte queste incongruenze non inducevano i miei interlocutori a porsi delle domande su ciò che raccontavo. Andavano dritti ad un unico punto: scopare, fosse anche soltanto nella loro testa.

Non aveva alcuna importanza cosa dicessi, non prestavano attenzione su nulla e su niente. Quindi se a Dario dicevo “sono di Roma” e due minuti dopo di un paese che inventavo tipo “Mastronicola in Fidelcastro”, esso non nutriva alcun dubbio, probabilmente perché neanche leggeva.

Tutto questo chiaramente mi scocciava, avrei voluto delle reazioni sulla quale poi far nascere delle conversazioni. E invece niente. Continuavano a scrivere a raffica, provando a chiamarmi, videochiamarmi e poi tentando di invogliarmi con delle foto loro.

L’intraprendenza e l’assoluta mancanza di dignità personale infatti, è una cosa che accomuna praticamente tutta la comunità dei “mostri”.

Essi non si creano alcun problema ad inviare foto personali a torso nudo al primo contatto, ad il proprio numero cellulare al terzo messaggio o l’indirizzo di casa.

Infine, con un forte istinto di “sopravvivenza” non si mortificano nel ricevere risposte altamente lesive della propria immagine, perseguono nell’intento di doverti strappare un incontro di qualsiasi natura.

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