Cracolici lo definì il vecchio leone Ciccio di Villa Giulia, ma lui vinse le elezioni con il 70% dei voti al ballottaggio
Definito da Cracolici “il Leone Ciccio”, immagine dissacrante di un leone vinto dalla vecchiaia ed incapace di graffiare, come appunto il felino dimenticato di Villa Giulia, giusto un anno fa, veniva eletto Leoluca Orlando.
Sarà come non sarà, ma il leone Ciccio, in barba all’opinione politica, riuscì a dare l’ultima graffiata, anzi timpulata, di quelle che fanno molto male. Se lo ricordano il partito Democratico e quei “compagni” resi ciechi dall’esercizio “onanistico-mentale” dell’auto consacrazione.
Me, ahimè, compreso.
Ma un anno, anche a Palermo, è un periodo congruo per fare bilanci e dunque proverò ad analizzare l’operato di Ciccio Leone l’eterno.
Partendo dall’assunto che un paio di mesi fa già parlai di una politica di città completamente addormentata e nascosta all’opinione pubblica, vorrei riprendere qualche tweet che scrissi alcuni momenti dopo la vittoria del “Sinnacorlando”. Giocai molto sul parallelismo con gli anni ’90, già passati ruggenti momenti del tre volte Sindaco.
Con “Luca” di nuovo in sella, tutto ci riportava proprio a quegli anni: tornavano in Serie A il Pescara e con lui Zeman, Frizzi presentava Miss Italia, Claudio Fava aveva perso qualche elezione ed io avevo addirittura appena ritrovato il conopalla in una bottega di Atene.
E poi c’era lei, la cultura del sospetto, da sempre cavallo di battaglia del professore; “il sospetto è l’ anticamera della verità” diceva citando qua e la santi e filosofi del pleistocene. La usò benissimo anche in questa campagna elettorale tuonando ai brogli ed ai complotti, annientando di fatto le già inutili primarie del centrosinistra e candidandosi pur “avendole perse” in associazione temporanea di scopo con Rita Borsellino (BorsOrlando).
Dulcis in fundo “la Rete”, anche questa volta, forse caricato dalla vittoria, il sospettoso Sindaco ha in mente un suo nuovo soggetto politico che nascerà dallo sviluppo di una serie di incontri intitolati la retitudine2018. Insomma sono passati vent’anni ed i parallelismi storici tra la vita di Orlando e gli avvenimenti sembrano correre su di un unico binario. Persino il calcio, con la retrocessione del Palermo, ha voluto concedere un omaggio alle coincidenze.
Tornando ai risultati, considerato anche il momento storico in cui viviamo, potremmo affermare che, oltre all’immobilismo di un consiglio comunale silenzioso, quasi anonimo al momento, poco ha fatto o potuto fare l’attuale amministrazione. Non penso vi siano colpe riconducibili ad un cattivo operato del Sindaco e alla sua Giunta. I problemi più gravi però sono restati ed alcuni sono precipitati.
L’ Amia ad esempio è fallita, bellolampo ha ancora una volta esautorato gli spazi per il conferimento dei rifiuti e non si sa il destino dei lavoratori dell’azienda.
I precari ogni giorno rivoltano la città, quasi che fosse una guerra civile, ed in questo casino non si capisce bene quali siano gli interlocutori che dovrebbero risolvere i problemi. Il sindaco scarica le responsabilità sulla Regione e la Regione li rimpalla all’amministrazione comunale.
Passando alla cultura non sono giunte voci di rivoluzione, anzi gli ultimi provvedimenti sui locali pubblici hanno causato non poche grane ai gestori. Anche se, a mio avviso, un minimo di regole andavano applicate.
Sul welfare al momento nessuna novità, mi incuriosisce molto il fatto che siano spariti dall’agenda delle manifestazioni di protesta i senza casa.
Sarà un caso.
Anche le attività produttive non se la passano meglio; hanno chiuso quasi tutti i grandi marchi storici della città, l’ultima in ordine di tempo la catena di librerie Flaccovio. E se a qualcuno non è chiaro, questi sono posti di lavoro e tasse che la città perde per sempre.
Non ci resta dunque che sperare.
Nel frattempo al “Sinnacociccio” do una dritta presa dai miei tweet di maggio: acquistiamo due azioni di facebook e ci infiliamo 500 precari. Forse non se ne accorgono.
Per i più curiosi ecco i tweet di maggio 2012.
Leoluca Orlando, Zeman e poi il Pescara in A…minchia siamo tornati negli anni novanta senza la macchina del tempo #BacktotheFuture
#OrlandoèsindacodiPalermo mangio un pacco di cicciopolenta a 50lire ed ho trovato la figurina di Ciccio Baiano in viola
#OrlandoèsindacodiPalermo ed il conopalla é aumentato a 800lire! Mia madre non mi lascia Mario Bross sulla mia nintendo
#OrlandoèsindacodiPalermo ed io ho solo 500lire, mi posso permettere solo un ghiacciolone alla cocacola o limone
#OrlandoèsindacodiPalermo ed il calippo é così in voga che quello della marca concorrente per vendere ci mette dentro una ciunga a pallina
#OrlandoèsindacodiPalermo ho scritto un bigliettino “ti vuoi mettere con me – si/no” alla mia compagna
#OrlandoèsindacodiPalermo ed io che ho perso faccio il #simpa, perché in fondo in fondo c’è chi sta peggio
#OrlandoèsindacodiPalermo ed ha comprato due azioni di facebook per infilarci 500 precari
La verità però è che #OrlandoèsindacodiPalermo perché ancora un discorso lo sa fare
scritto per Fascioemartello.it il 27 maggio 2013