La mia esperienza da consumatore felice e rimborsato, attraverso i servizi post vendita del portale Amazon
Attenzione: questo post non è un marchettone.
Perché Amazon riscuote tanto successo?
E’ una domanda che probabilmente vi sarete fatti tante volte, specialmente se non avete mai provato i suoi servizi. Era lo stesso quesito che mi ponevo anch’io fino ad un paio di anni fa, cioè fino a quando per la prima volta ho deciso di comprare realmente qualcosa. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti; dai libri agli mp3, dall’abbigliamento all’elettronica, insomma ormai è il mio punto di riferimento per qualsiasi acquisto.
Ora, tralasciando tutti gli aspetti legati alla pigrizia di cui sono portatore sano, avete mai provato l’esperienza del consumatore soddisfatto o rimborsato tanto reclamizzata nel mondo?
Immagino no!
Beh sappiate che con Amazon questo è possibile, anche quando la cifra è assai modesta. Vi racconto questo piccolo e recente episodio.
Qualche mese fa ho acquistato un pack di cavi usb, tre, per il mio cellulare. Poco dopo mi sono accorto della scarsa efficienza degli stessi e sinceramente ero un po’ risentito. L’altro ieri quindi, ho lanciato una chat con il servizio assistenza ed ho rappresentato le mie ragioni. Bene. 5 minuti dopo ho concluso la conversazione con un ticket di reso ed il pre abbuono della cifra che avevo speso, circa undici euro. Oggi invece verranno a ritirarsi il pacco a casa. Gratuitamente. Tutto questo su un prodotto acquistato da un venditore terzo.
E’ una storia che potrebbe sembrare banale, così come dovrebbe essere in un posto normale. Ma avete mai provato a portare qualcosa che avete comprato, di valore anche superiore ad un venditore o al servizio resi di un centro commerciale?
Per cominciare vi faranno il terzo grado sull’acquisto; vogliono dallo scontrino fiscale alla fotografia mentre uscite col bene dal negozio. Sospetteranno e vi faranno il terzo grado sostenendo che in qualche modo siete responsabili del suo malfunzionamento. Poi vi ammoniranno per 10 minuti sostenendo che non siete in grado di utilizzarlo. Superata con abilità la prova “presa per il culo” vi diranno che il prodotto acquistato ha superato il periodo possibile per la resa. E se ancora non vi sarete arresi, vi faranno perdere altre due ore per parlare con un altro addetto, poi con il superiore, poi con il capo zona fino ad arrivare al prestanome della società. E nel caso in cui riusciste a farvi aprire un ticket per garanzia, anche se quel prodotto ormai lo odiate a morte, vi faranno attendere altri due mesi per restituirvelo.
Insomma una missione impossibile.
Ecco dunque uno dei tanti motivi per cui sono convinto che Amazon soddisfi esattamente tutte le mie esigenze da consumatore felice e da oggi anche rimborsato.
‘U Signure vu paga.
p.s.
La foto di copertina è stata scattata questa mattina a Mondello dove ho festeggiato l’esperienza spendendomi il rimborso in cornetti e caffè.
Ahaha, evviva i siti di e-commerce!!!