Tra aprile e maggio di quest’anno sono stato in Repubblica Ceca dove ho potuto osservare con enorme sorpresa, mia, quanto sia meravigliosa la città di Praga. E grazie al cazzo.
Al di là delle note considerazioni tipo la bellezza delle ragazze ceche, la bruttezza dei ragazzi cechi e il fatto che Praga fosse piena di ciechi col bastone e in piena libertà, sono rimasto molto colpito dalla pulizia generale, anche nei quartieri più lontani dal centro. Per non parlare poi dalla perfetta efficienza del sistema dei trasporti pubblici con particolare menzione per la metropolitana, dove ho trovato incredibile poter utilizzare i sostegni senza avere quella sensazione tutta italiana di aver appena ottenuto duecento nuove malattie da contatto.
In merito al cibo potrei darvi una delusione poiché non ho assaggiato chissà quali specialità, in quei giorni infatti faceva molto caldo e non veniva molta voglia di cibarsi carni bollite e minestre e non bevendo alcolici non ho neppure alcun parere sulle birre.
Faccio solo un plauso alla risto-macelleria Naše maso all’interno della quale ho consumato l’unico pasto completo, decente e di qualità del viaggio.
Ammetto invece d’essermi ripetutamente ingozzato di Trdelník, una specie di cartoccio cotto alla brace, saturato di gelato alla vaniglia e venduto in mille altre varianti.
Buono ma caro; il classico, vaniglia e panna, viene venduto cinque euro, come altrettanto caro mi è sembrato in generale tutto il cibo da strada al punto che mi sento di sconsigliarlo.
Ho anche provato il famoso prosciutto di Praga, sempre per strada, ma non sono rimasto particolarmente colpito dal gusto, il grasso della cotenna secondo me ne guastava il sapore complessivo rendendolo, etichettandolo con un sicilianismo, assai “lipposo” e cioè come se avessi assaggiato del muschio affumicato. Non avendo avuto un approccio particolarmente entusiasmante col prodotto ho evitato il bis presso altri venditori.
Per il resto non sono bravo a raccontare qualcosa che non preveda una incazzatura o un minimo di ironia per cui ho lasciato il compito di narrare questa città ad un breve video che ho realizzato incollando delle clip girate nel corso del soggiorno.
Nel video non troverete tutto ciò che ho visto, è chiaro, sarebbe stato veramente impossibile inserire ogni singolo dettaglio o emozione provata per tale ragione vi auguro un viaggio in questa città.
Aggiungo solamente una postilla al video poiché non è stato possibile fotografare e riprendere la meravigliosa libreria barocca appena restaurata situata all’interno del complesso del “Clementinum” che, insieme alla “Casa danzante” di Franck Gehry è il luogo che più di tutti mi ha colpito ed emozionato.
Sarà stato perché per tre giorni ci ho girato intorno senza riuscire ad individuarne l’ingresso, sarà stato perché sono entrato per l’ultimo ingresso dell’ultima visita possibile prima della fine dell’itinerario, sarà stato perché ha inspirato la biblioteca del famoso cartoon de la “Bella e la Bestia”, sarà come non sarà, ma è quello che è e cioè uno splendore.
Buona visione